La Basilica della “Madonna d’Andria” s’impone per la ricchezza dei suoi altari marmorei, opera di valenti artisti e commissionati nell’epoca d’oro del barocco napoletano.

  • L’altare maggiore monocromo di F. De Ferdinando

Nella descrizione della chiesa superiore di S. Maria dei Miracoli si parla di un altare di finissimo marmo bianco sul dorso del quale si può scorgere “una bellissima immaginetta di S. Maria dei Miracoli, che porta l’epoca del 1720. I documenti reperiti riportano il nome del marmoreo esecutore, il napoletano Ferdinando de Ferdinando.

Il bellissimo altare che oggi si può ammirare in detta chiesa non è quello fin qui citato, ma è l’altare maggiore, superbo nella sua decorazione marmorea, che proviene dalla chiesa ormai distrutta delle Benedettine di Andria. Quest’altare settecentesco fu salvato dalla demolizione totale insieme ad altri due altari uguali, anch’essi in marmo, nel 1939 e collocato in questa chiesa solo nel 1965. Nell’altare di S. Maria dei Miracoli i capialtare diventano più elaborati, mostrando una raffinata testa di cherubino.

  • L’altare maggiore (XVIII sec.)

Proviene dal monastero delle Benedettine che fu distrutto nel 1937. Rappresenta le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità.

Al centro nel paliotto c’è S. Benedetto e gli Angeli che reggono la mitra e il corvo. Il paliotto si conclude con due stemmi simboli del Vescovo di Andria Mons. De Anellis.

  • Gli altari nei Cappelloni di D. A. Troccoli

La chiesa conserva sei altari di marmo di ottima fattura, sistemati nelle cappelle di S. Benedetto e del Crocifisso e quattro localizzati a coppie nelle navate laterali della suddetta chiesa (questi ultimi attribuiti al Bastelli). Le cappelle succitate sono seicentesche; quella di sinistra è dedicata al Crocifisso e nella navata di destra vi era una stanza originariamente adibita a sacrestia ma successivamente fu ricavato un altro cappellone simmetrico al primo. E’ interessante notare che anche in questo ultimo cappellone è collocato un altare marmoreo in tutto simile a quello del Troccoli della Cappella del Crocifisso, per cui si sostiene che, in virtù delle forti ed evidenti analogie fra i due altari, essi sono entrambi opera dello stesso autore, il marmoraro Domenico Antonio Troccoli.

  • Gli altari laterali attribuiti a G. Bastello

La chiesa della Madonna dei Miracoli ad Andria è interessante per il suo particolare sviluppo in tre livelli: la chiesa superiore, con accesso dalla strada, la chiesa di mezzo e quella inferiore. La chiesa superiore è notevolmente impreziosita da un soffitto cassetto nato dorato seicentesco e da ben sette preziosi altari policromi, opere degne di valenti artefici napoletani. Altri arredi sono di matrice napoletana e databili metà Settecento: le balaustre e i pavimenti maiolicati della zona presbiterale e dei due cappelloni laterali di S. Benedetto e del Crocifisso.

  • Le balaustre e i pavimenti maiolicati

In sincronia con i due altari del Troccoli nasceva anche il pavimento maiolicato con ricorrente tema ornamentale. La balaustra del XVIII secolo in marmi policromi scolpiti e intarsiati è attribuibile ad un ignoto marmorato napoletano. Essa, di preciso, risale al 1757, così come è inciso sulle transenne marmoree poste ai margini delle scale che conducono alla chiesa inferiore.

L’opera dovette essere pensata secondo un gioco di effetti ben precisi in relazione al bianco dell’altare maggiore, eseguito da Ferdinando de Ferdinando, che fungeva da punto di raccordo fra la volta aurea del soffitto cassettonato, il noce scuro del coro ligneo e il bianco delle pareti.

La balaustra della chiesa di S. Maria dei Miracoli è sempre di un ignoto marmoraro di Napoli, ed è in marmo scolpito. Essa è caratterizzata da un ripiano di appoggio lavorato ad intarsi giallo-ocra. I pilastrini sono decorati da una mensola in rilievo con volute stilizzate, mentre il motivo centrale è costituito da un gioco di volute affrontate, arricchite da ornamenti vegetali. All’interno della transenna sul retro è incisa la data 1757.

Il pavimento maiolicato della zona presbiteriale risale al XVIII e fu eseguito da maestranze napoletane. La maiolica presenta degli ornati di colore azzurro, verde ed ocra su fondo bianco. è probabile che la sistemazione di questo pavimento risalga allo stesso periodo in cui furono colocati i pavimenti del cappellone di S. Benedetto e del Crocifisso, quando ci furono nella chiesa numerosi interventi di ristrutturazione.

  • Organo monumentale

Sullo sfondo del presbiterio è un organo datato 1644 con relativa cantoria in legno dorato al cui centro campeggia un dipinto con la Madonna dei miracoli, S. Riccardo e S. Agostino. L’organo fu realizzato da Michele Sessa.